venerdì 13 giugno 2008

LA CASETTA IN CANADA'

Vincent rientrò alle 21.00 quella sera in quanto si era soffermato nella scuola del paese per riordinare la biblioteca, ad aspettarlo come sempre, sua moglie Faustine. Vincent avrebbe ritrovato anche al buio la strada di casa per via di quell’odore inconfondibile che emanava l’arrosto di tacchino di sua moglie. Nessuno al mondo sarebbe stato capace di cucinarlo in modo così fragrante e speziato e lui ne andava pazzo.
Vincent e Faustine vivevano sull’isola di Orleans, intorno scorreva il San Lorenzo. Nei giorni primaverili spesso Vincent portava la sua famiglia lungo le sponde del fiume per una breve vacanza, lui, di solito, si dedicava alla pesca mentre Anne e Charline aiutavano la madre a raccogliere bacche da essiccare.
Faustine aveva da poco passato i 50 anni, era una donna ormai sfiorita dagli anni e mostrava, in anticipo per la sua età, profondi segni di senilità acuta. Spesso dimenticava le cose, anche quelle più importanti. Come negli ultimi anni non fosse accaduta una disgrazia… solo il buon Dio lo sa.
Anne, seppur bellissima, aveva una idiosincrasia verso il genere maschile e nonostante i suoi quasi 30 anni era ancora zitella. Charline al contrario aveva un carattere gioviale e di poco più piccola della sorella.
In realtà c’erano anche un terzo e un quarto figlio, per l’esattezza Armand che si era trasferito in Europa e la pecora nera della casa : Ernest.
Ernest era uno scapezzacollo, nessun lavoro rilevante, e dormiva, gli piaceva da matti dormire quando non era attaccato alla bottiglia. Ma a parte questa parentesi familiare, Vincent aveva dato la sua impronta di rettitudine a tutta la sua famiglia.
La casa non era grande ma abbastanza comoda per tutti, aveva anche una stanza sempre pronta per le volte che il figlio Armand tornava dall’Europa con la sua consorte. C’è anche da dire che Vincent non amava molto la moglie di Armand e avrebbe fatto volentieri a meno di vederla seppur una volta ogni tanto. E in effetti non aveva molto torto. Domitille, infatti, era rimasta una contadinotta , studiare non le era servito molto, ostentava la sua cultura ma aveva un’anima fredda e sposare Armand era stato per lei l’unico modo per abbandonare i campi.

Continua….. se ho voglia di scrivere la seconda parte

3 commenti:

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...

letto ora, bella come l'altra, aspetto il finale.