
C’era una volta tanto tempo fa…. ?.
Una fiaba che inizia in questo modo non mi piace, decisamente meglio se fosse: ci sarà una volta tanto tempo a venire !
Bene deciso il tempo dove ambientare la storia passiamo ai fatti.
La bellissima fata aveva i capelli biondi e …… NO c’e’ qualcosa che non va.
Mi chiedo se si può?
Si può ambientare una fiaba nel futuro e nello stesso tempo parlarne al passato?
Credo di si o forse no, sarà comunque una fiaba con una storia passata che dovrà ancora accadere.
Ricomincio.
La giovane donna dai capelli dorati viveva in un bellissimo posto, una pianura dove scorreva un fiume dalle limpide acque e al di sopra si ergevano altissime montagne a punta ricche di cipressi ed abeti. Folletti e streghe cattive popolavano i boschi tutto intorno.
La fatina dai capelli dorati passava la sua esistenza senza grandi emozioni e spesso negli ultimi tempi le piaceva andare verso il pozzo del suo giardino e guardare la sua immagine riflessa nell’acqua. Nonostante interrogasse da molto tempo quell’immagine riflessa mai fino a quel giorno ebbe una risposta.
D’improvviso nel pozzo il suo volto si modificò e tra rigiri d’acqua comparse la figura di un uomo fino a sostituirsi completamente alla sua immagine.
La giovane fata colta di sorpresa indietreggiò e preso poi nuovamente coraggio, tornò ad affacciarsi al bordo del pozzo:
- chi sei dolce giovane che rapisti la mia immagine riflessa nel fondo di questo pozzo?
- chi sei tu dolce fata che scambiasti la mia d’immagine riflessa nel profondo del cielo lassù?
Due domande senza risposta lasciarono il tempo alle ombre della sera che tutto annientano e tutto rendono simile.
La fatina dai capelli dorati tornata nella sua casa nel bosco continuò a pensare a quella strana figura di uomo che aveva rapito il suo cuore, continuava a chiedersi cosa ci facesse la sotto.
Non era certo un bel posto dove vivere in fondo a quel buco oscuro.
Era forse prigioniero anch’egli di un sortilegio che assopite le emozioni dell’amore lo aveva relegato in quell’angusto posto?
Forse si, sicuramente si, certamente quel viso d’uomo per uno strano sortilegio doveva vivere lontano dal mondo e distante dalle emozioni delle umane persone.
Erano bastati pochi attimi per capire che la sua vita era cambiata, pochi attimi per decidere che quel viso d’uomo sarebbe stato il suo uomo, pochi attimi per scolpire nel suo cuore quei tratti di viso affinchè neanche il tempo potesse nulla.
Strani sogni fece quella notte, sogni al limite del reale. Un posto immaginario lontano dalle sue conoscenze, un luogo tra mare e monti dove rapita dal suo giovane, liberava la sua fantasia in giochi d’amore.
- Maledetta notte che non passi mai, maledetta notte che non hai un cuore ne un’anima da mirare, maledetta notte che mi tiene lontana dal mio giovane principe. Maledetta notte al dunque terminata che mi vede a spiare nel fondo del pozzo.
- dove sei mio dolcissimo giovane ? Svegliati e vieni a rapire la mia d’immagine affinchè insieme si possa gioire. Presto, devo raccontarti di un viaggio in un posto immaginario tra mare e monti nel castello del Duca. Presto vieni ad incantarmi non attendere ancora.
E tu luce del Sole non esser timida a rischiarare il fondo del pozzo, che la nebbia non abbia a vincere.
- dove sei mia dolcissima fata dai capelli dorati ? Svegliati e vieni a scaldare il mio cuore condannato da uno strano sortilegio. Presto che ho da raccontarti di uno strano sogno in un castello del Duca. Dove sei mio unico amore che per poco rompesti il sortilegio? Presto svegliati.
E tu luce del Sole non esser timida a rischiarare il fondo del cielo e che la nebbia non abbia a vincere.
Una fiaba che inizia in questo modo non mi piace, decisamente meglio se fosse: ci sarà una volta tanto tempo a venire !
Bene deciso il tempo dove ambientare la storia passiamo ai fatti.
La bellissima fata aveva i capelli biondi e …… NO c’e’ qualcosa che non va.
Mi chiedo se si può?
Si può ambientare una fiaba nel futuro e nello stesso tempo parlarne al passato?
Credo di si o forse no, sarà comunque una fiaba con una storia passata che dovrà ancora accadere.
Ricomincio.
La giovane donna dai capelli dorati viveva in un bellissimo posto, una pianura dove scorreva un fiume dalle limpide acque e al di sopra si ergevano altissime montagne a punta ricche di cipressi ed abeti. Folletti e streghe cattive popolavano i boschi tutto intorno.
La fatina dai capelli dorati passava la sua esistenza senza grandi emozioni e spesso negli ultimi tempi le piaceva andare verso il pozzo del suo giardino e guardare la sua immagine riflessa nell’acqua. Nonostante interrogasse da molto tempo quell’immagine riflessa mai fino a quel giorno ebbe una risposta.
D’improvviso nel pozzo il suo volto si modificò e tra rigiri d’acqua comparse la figura di un uomo fino a sostituirsi completamente alla sua immagine.
La giovane fata colta di sorpresa indietreggiò e preso poi nuovamente coraggio, tornò ad affacciarsi al bordo del pozzo:
- chi sei dolce giovane che rapisti la mia immagine riflessa nel fondo di questo pozzo?
- chi sei tu dolce fata che scambiasti la mia d’immagine riflessa nel profondo del cielo lassù?
Due domande senza risposta lasciarono il tempo alle ombre della sera che tutto annientano e tutto rendono simile.
La fatina dai capelli dorati tornata nella sua casa nel bosco continuò a pensare a quella strana figura di uomo che aveva rapito il suo cuore, continuava a chiedersi cosa ci facesse la sotto.
Non era certo un bel posto dove vivere in fondo a quel buco oscuro.
Era forse prigioniero anch’egli di un sortilegio che assopite le emozioni dell’amore lo aveva relegato in quell’angusto posto?
Forse si, sicuramente si, certamente quel viso d’uomo per uno strano sortilegio doveva vivere lontano dal mondo e distante dalle emozioni delle umane persone.
Erano bastati pochi attimi per capire che la sua vita era cambiata, pochi attimi per decidere che quel viso d’uomo sarebbe stato il suo uomo, pochi attimi per scolpire nel suo cuore quei tratti di viso affinchè neanche il tempo potesse nulla.
Strani sogni fece quella notte, sogni al limite del reale. Un posto immaginario lontano dalle sue conoscenze, un luogo tra mare e monti dove rapita dal suo giovane, liberava la sua fantasia in giochi d’amore.
- Maledetta notte che non passi mai, maledetta notte che non hai un cuore ne un’anima da mirare, maledetta notte che mi tiene lontana dal mio giovane principe. Maledetta notte al dunque terminata che mi vede a spiare nel fondo del pozzo.
- dove sei mio dolcissimo giovane ? Svegliati e vieni a rapire la mia d’immagine affinchè insieme si possa gioire. Presto, devo raccontarti di un viaggio in un posto immaginario tra mare e monti nel castello del Duca. Presto vieni ad incantarmi non attendere ancora.
E tu luce del Sole non esser timida a rischiarare il fondo del pozzo, che la nebbia non abbia a vincere.
- dove sei mia dolcissima fata dai capelli dorati ? Svegliati e vieni a scaldare il mio cuore condannato da uno strano sortilegio. Presto che ho da raccontarti di uno strano sogno in un castello del Duca. Dove sei mio unico amore che per poco rompesti il sortilegio? Presto svegliati.
E tu luce del Sole non esser timida a rischiarare il fondo del cielo e che la nebbia non abbia a vincere.
4 commenti:
La fatina dai capelli dorati tentò più volte di liberare il giovane in fondo al pozzo. Mise in atto tutte le sue arti magiche e le sue conoscenze teconologiche, ma scoprì in seguito che il giovane si era annidato in fondo al pozzo di sua stessa volontà. Il mago del castello del Duca le spiegò che non esistevano magie nè artifizi nè effetti speciali per forzare la volontà altrui. La fatina dai capelli dorati accettò il responso, seppur con tristezza, ed essendo oltre che fata una amazzone dei monti,si mise a radunare gli altri pochi amazzoni rimasti in valle per combattere contro il crudele Mago Cucù, che stava per distruggere la valle felice dove i bambini erano ancora liberi di correre e giocare.
L'impresa era ardua e necessitava di costante impegno per tener alto il morale del suo scalcagnato esercito. Ma non dimenticava il giovane in fondo al pozzo e si chiedeva se da laggiù si stesse accorgendo di ciò che stava succedendo lassù...Ogni tanto, presa dallo sconforto, non potendo mostrarsi debole ai suoi deboli soldati, pensava che sarebbe andata volentieri nel pozzo a nascondersi col suo giovane esiliato, e laggiù, lontani dal mondo, raccontarsi di viaggi tra mari e monti e baci mai dati. Ma ci si poteva fidare di un giovane che si era buttato in fondo ad un pozzo? Il mago del castello del Duca le disse che.......
PS. Tanto per essere precisini : questa è una Fiaba, non una Favola...c'è molta differenza.
Esattamente si tratta di una Fiaba e non di una Favola ed ho provveduto alla correzione.
P.S. La mia fiaba è decisamente più bella di quella nel commento.
Io voglio sapere che le disse il mago del re !
L'erba VOGLIO non cresce nemmeno nel giardino del Re....( per rimanere in tema).
Se ne avrà voglia scriverà il finale altrimenti .........
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