venerdì 28 novembre 2008

IL PENSIERO



Lo svantaggio di avere un’età non più giovane ma neanche esagerata è quello di essere consci di ciò che si è perduto e altrettanto di quello che si sta per perdere.
Insomma una gran fregatura.
Mi chiedevo, stamane di buon’ora viaggiando in un posto qualsiasi, se non fosse questa la condizione peggiore del vivere e pensare di un individuo.
Una persona giovane è esattamente eguale ad una molto su con gli anni, anzi NO. Direi che è esattamente all’opposto nei modi di pensare, accomunati solo per essere entrambi agli estremi del pensiero.
Il primo carente di una memoria passata propende solo ed unicamente al futuro, la seconda, il vecchio, propende ad un analogo atteggiamento del pensiero ma al contrario non possiede una “memoria” futura e vive solo nel passato.
Piove, fa freddo ed è una giornata di merda.
L’odore dell’estate si mischia con quello dell’ inverno e sono nella condizione di vedere il passato e toccare il futuro.
RIFLESSIONE: IL VENTO E’ COME UN MAGLIONE DI LANA CHE ASSORBE GLI ODORI DEI POSTI E LI PORTA CON SE.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

manco avessi 70 anni!!! su su animo! mi stai diventando na piaga!

Anonimo ha detto...

PS. va a lavorare in miniera così ste riflessioni del menga manco ti vengono.PPS. perchè non parli chiaro? Storielle , pseudoriflessioni...e dillo!

Anonimo ha detto...

C’era una volta un lupo, che si sentiva così stanco e vecchio da lamentarsi tutto il giorno : < ohi ohi, come sono sfortunato! Non ho più la forza di una volta, non riesco più a correre veloce nella foresta a caccia di giovani agnelli, anche gli altri lupi se ne sono accorti e mi lasciano indietro a leccarmi le zampe doloranti, ohi ohi come sono sfortunato! Vedo solo buio davanti a me e sento la mia vita trascorsa lontana e inutile, ohi ohi , come sono sfortunato! Tutte le miei gloriose speranze ormai irrealizzabili… quanto duro lavoro, quanta fatica per nulla, ohi ohi , come sono sfortunato! Mi avesse almeno aiutato qualcuno, avessi almeno costruito una famiglia di lupi, avessi almeno provato le gioie dell’amore…ohi ohi, come sono sfortunato!
Ormai le mie notti sono più lunghe del giorno, ma i miei ululati non spaventano nessuno, ohi ohi , come sono sfortunato! >.
Un giorno , nel mentre il lupo si lamentava più del solito, passò di lì una gazzella. Sentendo il lupo frignare, si fermò incuriosita, si avvicinò e gli chiese cose stesse succedendo. Al lupo non parve vero che una così graziosa gazzella ( proprio un bel bocconcino, pensò ) si azzardasse ad avvicinarsi a lui e cominciò a raccontarle con voce suadente tutte le sue avventure passate, vere o presunte, e mentre le raccontava sentiva tornare in lui la forza e il vigore di un tempo. Più raccontava di sé e più si rinvigoriva, e più si rinvigoriva più pensava a che bel bocconcino fosse la gazzella. La gazzella, presa dai racconti, dimenticò quanto si fosse avvicinata al lupo e tra sé e sé pensava che ne aveva fatta di strada quello strano lupo e allora perché si lamentava tanto? Il lupo stava esaurendo tutti i sui racconti, che ormai sapeva a memoria tanto li aveva raccontati , e si avvicinò con occhi dolci alla gazzella. La gazzella, d’istinto , indietreggiò e disse al lupo che ora toccava a lei raccontare le sue storie, e che comunque ancora non capiva perché stesse frignando a quel modo….
Il lupo, pensò scocciato : 'chissenefrega di ascoltare le tue di storie, ho solo voglia di mangiarti in un boccone e tornare nel mio anfratto solitario!'. Ma la gazzella iniziò a raccontare e i suoi racconti erano tristi e si capiva che non aveva avuto vita facile nella foresta. Il lupo si stava scocciando sempre di più, pensava che quella gazzella era troppo noiosa con tutte quelle storie e che comunque solo lui poteva ritenersi il più sfortunato della foresta intera. Senza aspettare oltre, con un balzo inaspettato , sbranò la gazzella , che ebbe solo il tempo di volgere il suo sguardo incredulo al cielo.
Quella notte il lupo dormì soddisfatto e si sentì ancora forte e vigoroso. Per qualche giorno girò allegro per la foresta , attorniandosi di nuovo dei vecchi amici. Ma un altro giorno, si svegliò stanco, infreddolito, si sentiva debole e vecchio e pensò : < ohi ohi, come sono sfortunato! Se almeno avessi qualcuno che mi ascoltasse! La notte è sempre più lunga del giorno, e non c’è chi mi possa aiutare, ohi ohi, come sono sfortunato! >. I suoi amici capirono che il momento era passato, e se ne stettero alla larga. La storia del lupo lamentoso si era sparsa per tutta la foresta e non c’era più gazzella o agnello che non fossero stati avvertiti . Gli anni passarono e il lupo divenne in effetti un vecchio lupo che nessuno aveva più voglia di ascoltare e visitare. Quando fu per morire, si ricordò della gazzella , che ignara del pericolo lo stette ad ascoltare con pazienza e interesse mostrandosi fiduciosa e per un istante ebbe rimorso e pensò che avrebbe voluto ora aver ascoltato anche i suoi di racconti...e in quell’istante gli uscì una lacrima che mai ,in tanti anni di autodesolazione, gli era mai uscita.

http://it.youtube.com/watch?v=VlGLuRlhW3c

SCAI ha detto...

Anche se non proprio nuova è cosi bella e veritiera questa storia che la pubblico.
Grazie