sabato 21 marzo 2009

RICORDI



La strana tendenza al ricordo.
Si ricorda di tutto, cose belle e meno belle, quest’ultime comunque sempre annacquate da quella nebbia che paradossalmente noi stessi alziamo come spugna che risucchia il male e le brutture.
Il ricordo visto e rivissuto come il proseguio di situazioni non terminate o terminate o peggio che hanno cambiato qualcosa dentro di noi.
Mai, comunque, circostanze che rielaborate e ricomposte portano alla stessa costernazione o enfasi dell’allora momento.
Il ricordo, allora, come ultima trincea.

- Ti ricordi Scai la tua ragazza dell’università?
- Certo che si
- Grandissima gnocca. E che fine ha fatto?
- Spero sia ingrassata come la madre e che sia diventata acida come la sorella
- Facevate una bella coppia. Eravate l’invidia della facoltà. Cosa ti disse alla fine?
- Disse che doveva prendersi un periodo di non so cosa.
- Insomma Scai ti ha mollato.
- Non mi ha mollato, si è presa un periodo di riposo e riflessione.
- Ma se solo dopo 6 mesi si è sposata con un coglione….
- Siceramente ora non ricordo questo particolare
- Come no? Ma se le mandasti anche una foto di una che ti facevi per dispetto.
- Quella che mi facevo me la ricordo ma… il resto no.

La strana tendenza al ricordo.
Ricordi filtrati, setacciati dai sassi che sono entrati nelle nostre scarpe facendoci zoppicare.
Ricordi cosi depurati da renderli tutti simili e inconsistenti, privi ormai dell’orgasmo provato allora
.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sei strano.

Arido e gioioso :)

Pupazza